I gatti, quelle meravigliose creature indisponenti…

178948_4108466590736_1870875541_n560640_4104425889721_545541496_n Questo pezzo lo dedico ai “gattari”. Chi ha un gatto, si ritroverà probabilmente nelle righe che seguono. Chi ha un cane penserà che siamo degli schiavi e che il gatto sia il nostro padrone e non il contrario. Ti svelo una cosa. Hai ragione! Chi non ha animali… beh, non solo non capirà, ma scuoterà la testa in segno di disapprovazione. Pazienza. Fatti una risata comunque. Ci stavo pensando l’altro giorno, a quanto queste creature siano così sfuggenti ed attraenti allo stesso tempo. Avete mai sentito parlare del Musical Cats? Beh, andate a leggere la parte dove si parla dei nomi dei gatti. Suggestivo. Cosa adoro di questi fantastici felini? Beh innanzitutto, c’è da dire che ogni gatto è a sé. Io ne ho due e hanno caratteri così squisitamente differenti. La più giovane è una di quelle gatte che si DEGNA di lasciarsi amare. Lei te lo concede, come un dono divino. E non fa niente per nasconderlo! La seconda, la più anziana, è di una dolcezza estrema. Starebbe ore a farsi coccolare e non smette di guardarti con quegli occhioni spalancati e affettuosi. Non ti graffierebbe neanche se stesse per morire e fossi tu ad ucciderla. L’altra invece, ti graffierebbe nonostante stesse per morire e tu la stia solo salvando. In ogni gatto c’è un qualcosa di incomprensibilmente affascinante e che te ne fa innamorare. Ma al di là di tutte queste smancerie, i gatti non sono mica solo cosetti pelosi che ti girano intorno. A volte, sono così snervanti. Vero? 1) La chiami. E la richiami. E vieni. E dai. E su. Amore. Pulcino. Patatina. Dai, vieni. Il nulla più totale. Quando ormai non ci pensi più, ecco che arriva. Con quel muso da schiaffi e quella coda dritta in aria mentre cammina che sembra (sembra?) quasi se la tiri da morire. Arriva, un miagolio, come a dire…”dicevi?” e tu nonostante ti fossi giurata che “no, ora non ti guardo io”, un nanosecondo più tardi, sei già lì che pendi dalle sue vibrisse. 2) Ci ha messo mezz’ora a decidere se andare in giardino. Ora è fuori che miagola, esausta dalle corse nell’erba e vuole rientrare. Ti avvicini, apri la finestra già scazzata per la tarantella che sta per succedere. Apri. Lei miagola tutta coccolosa. Si struscia sulla porta. Ma non entra. Anzi, si gira e si sdraia al sole. Allora incomincia il ballo: “dai muoviti” e lei nulla. E andate avanti un’altra mezz’ora. Quando poi stufa, decidi che “basta, ora si arrangia rimane fuori” e chiudi per andartene, lei riparte a strusciarsi alla finestra chiusa miagolando disperata.. Lo fa apposta? Sì, penso di sì. Per dispetto? Non lo so. Ho paura a scoprirlo. 3) Stai tagliando una fetta di pollo. Senti del pelo che si avvicina e si struscia. Ne vuole un pezzo, chiaramente. Allora per non sporcare in terra, glielo passi dalla mano. I gatti sono esseri diffidenti, nevvero? L’annusa per cinque lunghissimi minuti. Ti guarda. Miagola. L’annusa ancora. Nel frattempo sei lì tutta storta che la guardi e ti chiedi quanto ci possa volere per mangiarlo. E’ pollo. Non cianuro. Poi succede finalmente. Lei prova a fidarsi e allora inizia a leccare, piano piano. Dai che ci siamo. Fa per mordere il pezzo allora tu lo butti in terra sollevata e la esorti “dai mangia”. Fine? No. Non sarebbe un gatto. Ora il pezzo è in terra. Lei l’ha assaggiato, l’ha trovato di suo gusto. Ora lo guarda. Lo annusa (ancora!!!) e ti guarda. Si siede. Lo guarda. Se ne va. Che l’abbia fatto apposta per farti sporcare il pavimento? Mmm interessante teoria. 4) Sei andata via un paio di giorni. Lei aveva tutto. Sabbietta pulita, cibo in abbondanza e acqua in quantità esorbitante. Torni a casa e credi che ti stia anche salutando come se gli fossi mancata. Te la coccoli, te la sbaciucchi e ripeti come un’ebete “anche tu mi sei mancata amoruccio”. Vai in camera e vedi per terra la tua borsa preferita. Quella che non hai portato perché era troppo elegante per l’occasione. Quella per la quale hai dilapidato mezzo stipendio. In un attimo ti si gela il sangue. “Perché l’ho dimenticata in terra? Posso essere così stupida?”. L’hai lasciata lì perché quel giorno tra ombrello e tacchi era la cosa più veloce. Ma poi non l’hai raccolta. Ti avvicini e lo senti. Lo riusciresti a sentire anche a distanza. Ecco cos’era quell’odore. Ci ha pisciato sopra!!! Una persona normale sarebbe furibonda. Tu in effetti lo sei, ma non riesci ad incazzarti più di tanto perché… “allora le sono mancata davvero!!!” e “in fondo la colpa è mia se semino le cose in terra”. Poi mentre svuoti la valigia un pensiero ti assale. Ci tieni troppo a quella borsa. Non puoi averla lasciata per terra. Era sulla scrivania. L’avevi raccolta. La gatta ti guarda. Dal suo sguardo capisci che lei sa che tu sai. Spalanchi gli occhi e non fai in tempo a gridare il suo nome. Vedi solo una coda che gira l’angolo di corsa. 5) Sei palesemente a svacco sul divano in una di quelle posizioni che morissi in quel momento potresti rimanerci in eterno anche in un’altra vita. La comodità più assoluta. Lei ti vede. Hai la coperta e lei adora le coperte. Sale miagolando la leccaculo. Ti si struscia sul viso. Ti fa le fusa. Tu ti sciogli e piano piano, dicendo addio a quella magnifica posizione paradisiaca, ti sposti per farle spazio. Lei gradisce e aumenta l’intensità delle sue fusa. La esorti a muoversi perché vorresti continuare a guardare quel film. Lei ti guarda, si struscia e se ne va. Va sull’altra poltrona. Quella che era libera anche prima. 6) Richiamando il punto 5 quando hai un gatto, c’è una certezza in fatto di posizioni e divani. Se sei comoda da morire, lei non rimarrà MAI. Quando sei storta e scomodissima, quando ti si sta formicolando il braccio o ti si è addormentata una gamba, un gatto si inchioderà fisso e non si muoverà per molto, molto tempo. 7) Hai comprato una di quelle magnifiche costruzioni pelose fatte a mo’ di trono dove da una parte può accoccolarsi e dall’altra può sbizzarrirsi a giocare e a farsi le unghie. Lo sai già nel momento in cui sei alla cassa a pagare. Lo sai che non lo userà mai. Ma tant’è ci provi. E guardi su internet “i 10 modi per convincere il gatto a non distruggerti il divano” e ti sdrai di fianco facendo il gesto di farti le tue unghie su quell’affare per farle vedere come si fa, sei la sua mamma no? Poi le prendi le zampine e glielo fai con le sue e con vocina dolce le dici “vedi è qui che si fanno, brava amore”. Poi la lasci sola e senti un rumore di unghie attaccate alla stoffa. Con orgoglio corri contenta per vederla all’opera con il suo nuovo giocattolo. Giocattolo che giace inerme solo. La gatta è appesa al divano. Un gatto è una creatura mistica. L’ho già detto e lo ripeto. Non potrei vivere senza uno di quei paffuti felini che mi gironzola intorno. Perché a loro modo ci amano davvero. A loro modo, con quella puzzetta sotto il naso, ci fanno davvero le coccole e quando hai capito di aver la sua fiducia, quando ti guarda con quegli occhioni e ti risponde con una musatina sulla tua faccia, è a quel punto che capisci di averlo conquistato. E starete insieme per sempre. Con i suoi modi e i suoi tempi, ovviamente. Bisogna solo capire che esseri straordinari siano. Spesso sento dire che i gatti stanno sulle palle a molte persone. E’ perché è un gatto, non un cane. Non ti ama incondizionatamente e non è neanche vero che non si affeziona al padrone ma alla casa. Un gatto è come un amore irraggiungibile. Va corteggiato e conquistato. Che poi, alla fine, non sono proprio gli amori più difficili quelli che danno più soddisfazione?

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